Un pò di storia

Primo Periodo: 1830-1880 // Nascita delle assemblee

In Italia, i primi nuclei evangelici che daranno vita alle assemblee dei fratelli nascono in Toscana intorno al 1830 in quei circoli dove cominciavano a maturare le idee risorgimentali e dove si prendevano i primi contatti con i protestanti d’oltralpe soprattutto in Inghilterra.
Il conte Guicciardini si converte a Firenze. Nel 1951 fu arrestato mentre leggeva Giovanni cap. 15 e venne esiliato in Inghilterra, dove incontra Teodoro Pietrocola Rossetti, un patriota esule scrittore e poeta, che si converte grazie alla testimonianza del conte.
Intanto, nel resto d’Italia c’erano già dei piccoli gruppi di evangelici risvegliati, a Genova e a Torino. Si riunivano, studiavano la Scrittura e dimostravano un grande interesse per l’evangelizzazione. Ad un certo punto la comunità di Genova manda dei “missionari”, degli evangelisti ad Alessandria per predicare. E ad Alessandria si crea una particolare situazione di persecuzione.
Fu proprio in tale periodo di persecuzione, che nel 1857 arriva Teodorico Pietrocola Rossetti con un passaporto speciale fattogli avere dal conte Guicciardini per “predicare l’evangelo”. Infatti, Guicciardini era già rientrato dall’esilio nel 1854 e preparò la strada anche al ritorno di Rossetti, prendendo contatto con Camillo Benso , conte di Cavour per il passaporto. Dall’arrivo del Rossetti in Italia incomincia veramente l’attività delle Assemblee. Il Rossetti, dotato di notevoli capacità organizzative, si era circondato di un gruppo di giovani che egli chiamava “operai del Signore”..
I locali di FIRENZE di Via della vigna vecchia vennero acquistati nel 1880 dai credenti che sino ad allora si riunivano in case private, fra cui il conte Guicciardini, Magrini, Mazzarella, Rossetti.
Il complesso immobiliare di Via della Vigna Vecchia nn. 15-17 era una ex chiesa chiamata S. Apollinare, nella centralissima Firenze, e venne intestato a quattro fratelli.
Due di essi morirono, creando non pochi problemi di eredità e tasse di successione.
Così, si decise di superare tale problema chiedendo la costituzione dell’ “OPERA DELLA CHIESA IN FIRENZE”, con l’invio della richiesta al ministero tramite il fratello Guarducci.Il 22 febbraio 1891 il Re Umberto I° firmò il Regio Dereto con il quale fu riconosciuta la personalità giuridica dell’Ente Morale.


Secondo Periodo: 1885-1920: // da Ente della chiesa di Firenze a Ente nazionale

A partire dalla crisi seguita alla I^ Guerra Mondiale l’Ente Morale viene ad assumere nelle chiese (ormai dei fratelli), proprio il ruolo che all’inizio era stato così fortemente temuto dalle assemblee, cioè quello di costituire un autentico ombrello giuridico per le altre chiese italiane.
Per prima cosa si trattò accettare il locale donato da un nobiluomo alla chiesa di La Spezia nel 1919, poi quello di Torino Via Virle.
Dopo l’ascesa del fascismo al potere, sempre nuove chiese cedettero la proprietà del loro locale all’Ente Morale.
Nel periodo 1885-1900 ci fu in Italia un considerevole intervento dei fratelli inglesi che inviarono numerosi missionari (ricordiamo il fratello Anderson che fondò la rivista “IL CRISTIANO) e visse a Firenze.
Nascono numerose assemblee e vengono acquistati, con il sostegno delle chiese inglesi, numerosi locali che vengono intestati alla società privata inglese “Stewards Co” di Bath (Inghilterra).
Successivamente, tutti questi locali intestati alla “Stewards Co” confluirono nel 1937 nell’Ente Morale: Castino, Cassano Belbo, Incisa Scapaccino, Mombercelli, Rivalta Bormida, Spinetta Marengo, Genova, Pietra Gravina e Stradella.


Terzo Periodo: 1921-1945: // Fascismo – Ministri di Culto

Con l’avvento del fascismo ci fu un brusco mutamento della libertà religiosa. Vennero ritirati i permessi delle scuole evangeliche (gestite da missionari inglesi), alcuni evangelisti furono aggrediti per strada, furono aboliti i permessi di vendita di Bibbie ai colpoltori. Alfredo Venenziani venne arrestato a Trieste ed imprigionato per aver distribuito trattati ed evangeli.
Nel 1929, con il Concordato sottoscritto tra la Chiesa Cattolica e lo Stato Italiano, venivano dati ampi poteri alla chiesa cattolica. Mentre, per le minoranze religiose, fra cui le nostre Assemblee, ci fu una grossa restrizione e libertà di testimonianza, fino a sfociare nella imposizione del ministro di culto.
Le leggi di Pubblica Sicurezza varate stabilivano che per tenere riunioni occorreva un ministro di culto riconosciuto dallo Stato.
Il regime pretese che ogni chiesa locale avesse un ministro di culto, nominato dall’Assemblea ma ratificato dall’Ente Morale nazionale ed approvato dal Ministero degli Interni. Quello che seguì, fu una pagina oscura per le assemblee e per l’Ente Morale, chiusa nel 1980 con la modifica dello statuto, rimuovendo la parte che consentiva all’Ente di nominare ministri di culto.


Quarto Periodo: 1946-1980: // 2* Revisione Statuto

Finalmente le assemblee prendono coscienza del bisogno di procedere alla prima revisione dello statuto che vide la luce verso la fine del fascismo nel 1943, con il R.D. firmato da Vittorio Emanuele III, al cui interno era stato inserito l’art. 3 che, quasi imposto dal periodo fascista, riportava “….essa rappresenta di fronte alle autorità dello Stato, sia nella loro attività spirituale, che nel campo amministrativo, ed agisce in loro nome per tutto ciò che lo riguardi”. Nel art. 16 comma a) troviamo anche che nei compiti del Consiglio c’è la “conferma nomine dei ministri di culto, eletti dalle singole comunità”…. comma c) la sorveglianza dell’attività dei ministri di culto dell’Opera”.
Nel 1970 i fratelli prendono coscienza di quanto era stato inserito nello statuto approvato durante il fascismo formano un comitato che provveda finalmente a modificare in modo consistente lo statuto, ripristinando l’autonomia delle assemblee locali e la ripresa dell’indipendenza dei vari strumenti di servizio: amministrazione offerte, Istituto Comandi, Poggio Ubertini, Il Cristiano, l’innario, il prontuario etc., che fino ad allora erano state tutte in carico all’Ente Morale.


Dal 1980 ad oggi

Il terzo statuto vide la luce l’11 giugno 1980 con la firma del Decreto Presidente della Repubblica, n. 459. E’ stato un processo lungo, dal primo Statuto del 1891 alla revisione in chiave fascista del 1943, alla modifica del 1975 (in caso di scioglimento le proprietà delle assemblee non dovrebbero finire all’Istituto Comandi come era previsto dal testo del 1943) al terzo Statuto oggi in vigore, il cui scopo principale è la sola gestione amministrativa” dei locali di culto e la non “ingerenza nelle attività spirituali” o “nomine di ministri di culto”.
L’ultimo capoverso dell’art. 2 sottolinea, però, la comunione fra le assemblee.
Terminata questa pagina travagliata dell’evoluzione dell’Ente Morale, ecco che nel 1984 Craxi firma l’intesa con i valdo - metodisti rendendo operativo l’art. 8 della Costituzione. Si apre così un nuovo capitolo:
- Si o no alle intese con lo Stato?
- A cosa serve il riconoscimento dello Stato?
- Cosa potrebbe significare ottenere un finanziamento statale?
- Cosa succederebbe alla nostra ecclesiologia?
A tale argomento sono stati dedicati vari incontri, convegni che hanno portato alla convinzione di non firmare alcuna intesa con lo Stato.


Cosa gestisce l’Ente Morale?

130 Locali
3 Centri Evangelici
1 Casa di Riposo
Una quota di un importante cimitero di Firenze dove sono sepolti Teodoro Pietrocola Rossetti, Giulia Baldelli (contessa che ha donato il complesso di Poggio Ubertini nel 1934) e anche personaggi illustri, come Oriana Fallaci (essendo cimitero privato)
La proprietà della rivista "Il Cristiano"


Alcune attività

Gestione del patrimonio immobiliare dei locali di culto, centri evangelici, casa di riposo .L’Ente Morale non ha nessuna struttura, solo un ufficio di segreteria . Tutto il lavoro del consiglio di amministrazione e del collegio dei revisori si basa su base volontaria.
I soci attualmente sono circa 180. Per associarsi all’Ente Morale è necessario farne richiesta al Consiglio di Amministrazione previa approvazione da parte degli anziani della chiesa di appartenenza e versare annualmente una quota sociale.
Per i locali, invece c’è una quota di gestione annua per spese gestionali che copre anche l’assicurazione sugli immobili.
Il consiglio di amministrazione è composto da otto membri, mentre il collegio sindacale è composto da cinque membri e dura in carica cinque anni.
Dal 2007 è attivo un servizio di segreteria, presso la “Casa dell’Ente Morale” all’interno del Centro di Poggio Ubertini, in cui vengono evase richieste amministrative”


Elenco cronologico dei presidenti dal 1891 ad oggi

1) ASHTON Carlo Firenze dal 13 aprile 1891
2) BIANCIARDI Enrico Firenze dal 11 maggio 1891
3) JAHIER Giovanni Firenze dal 19 marzo 1928
4) PULT Gaspero Firenze dal 19 giugno 1930
5) FANELLI Leonardo Firenze dal 05 marzo 1933
6) CARMIGNANI Valentino Firenze dal 05 febbraio 1934
7) MISURI Giovacchino Firenze dal 14 maggio 1953
8) MEGAZZINI Alessandro Firenze dal 30 maggio 1957
9) VALENTE Timoteo Torino dal 11 maggio 1961
10) VENEZIANI Paolo Cesena dal 19 marzo 1970
11) CIUCHI Franco Perugia dal 18 ottobre 1975
12) MORETTI Daniele Anghiari dal 26 ottobre 1996
13) PAPAGNA Giosuè San Marco in Lamis dal 04 ottobre 2014